LA TAV E VICENZA
a cura di VICENZA CENTRALE
mercoledì 7 ottobre ore 21.00
Spazionadir ospita Vicenza Centrale in un incontro per cercare di capire insieme i recenti sviluppi sul passaggio dell’ AltaVelocità/AltaCapacità a Vicenza
In questi mesi Vicenza Centrale ha cercato di promuovere la discussione sul passaggio della cosiddetta Alta Velocita /Alta Capacità a Vicenza.
Abbiamo messo in evidenza le incongruenze dello studio approvato
dal Consiglio comunale a gennaio.
Tra gli stessi consiglieri, in questi mesi, molti lo hanno riconosciuto.
E soprattutto: abbiamo inserito nella discussione una proposta alternativa,
per sfruttare i finanziamenti a vantaggio di una metropolitana di superficie che darebbe più servizi e legami al nostro territorio provinciale.
Di tutto questo che ne sarà? E soprattutto:
arriveranno le risposte chiare che la città pretende?
Niente si sa nulla degli aspetti generali del progetto e delle sue caratteristiche.
Niente sappiamo delle linee che attraverseranno la città
(resteranno due binari? Saranno quattro?)
Niente sappiamo di quali e quanti treni fermeranno a Vicenza. C’è il rischio che la città diventi un punto di passaggio da cui veder sfrecciare i treni veloci.
Sono tutte domande che vengono poste da mesi: con la scusa del rimpallo di competenze e responsabilità, nessuno risponde.
Ma abbiamo tutti il diritto e il dovere si sapere.
Per questo si chiede che il sindaco si faccia carico di interrogare RFI
(Rete ferroviaria italiana) e pretenda risposte precise da spiegare poi alla città.
Perciò chiediamo all’amministrazione una data precisa nella quale venga presentato alla città il progetto definitivo e il suo stato di avanzamento.
E chiediamo che il nostro studio per la metropolitana di superficie che colleghi Vicenza a Montecchio Maggiore e Schio venga presentata a RFI.
Durante la serata verrà illustrato il progetto di Vicenza Centrale
(che nel frattempo abbiamo presentato a molti amministratori dei comuni che sfrutterebbero i vantaggi della metropolitana di superficie)
e la storia di questa “rivoluzione ferroviaria” annunciata, mai confermata, mal gestita.
Perché senza il coinvolgimento della città, rischiamo che ancora una volta tutte le decisioni vengano prese sopra la nostra testa e solo a vantaggio di pochi.
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