L'associazione culturale ARTuro presenta:
Benvenuti in paradiso!
Viaggio tragicomico tra variegate dipendenze a Norma
di e con Linda Bobbo
Oggettistica e materiale tecnico: Federica Bugin – Pietro Sartori
Tecnico luci : Luca Favretto TJ service
Tecnico audio e voci a sorpresa : Luigi Pozza
Movimenti coreografici: Rossana Urbani de Gheltof
Domenica 12 marzo alle 20.30
Lo spettacolo presenta una carrellata di “personagge”, in perenne bilico tra maschile e femminile, accomunate da pruriti in varie parti del corpo:
prurito come espressione di un disagio, di una incapacità di
entrare in contatto con le emozioni profonde ed esprimerle.
Prurito come malessere nei confronti delle relazioni e della vita più estesamente.
Prurito come bisogno profondo dell’essere umano di sentirsi visto, toccato, accarezzato...
La Norma, single per volontà altrui, ma è stata lei a deciderlo...
con il suo stile grottesco introduce le varie “personagge”,
ne somatizza i diversi pruriti e prescrive strampalati rimedi salvavita: la Donna “Va tutto bene” ,
continuamente percossa dal marito a cui risponde con bizzarre allergie e fantasmagorici pruriti.
“Sono Fortunata”, “Va tutto bene” infatti, sono i “mantra”
che questa donna ripete ossessivamente pur di non vedere
e di non riconoscere il problema e la sua grande sofferenza;
Gina “Grana e Vinci” : del tutto dipendente dal gioco e
dai mariti che elimina puntualmente quando non può ricavare denaro
o “organi” da vendere....ma se vuole Gina può smettere anche da domani;
Manuelito il travestito : anche lei/lui soggetta/o a prurito, dipendente dalla sua immagine,
dal bisogno di piacere “ a tutti i costi” e dalla difficoltà di collocarsi nel mondo;
la Donna Trauma, che passa da un trauma all’altro:
l’invalidità del marito; una badante troppo ingombrante;
una burocrazia cimiteriale del tutto demenziale.
Ne risulta lei stessa talmente traumatizzata che, nel baciare per l’ultima volta il marito nella bara,
resterà inesorabilmente “attaccata” a lui in camera ardente per una notte....
“Andiamo Via” personaggio all’ultimo stadio, che rivendica i bisogni primari di un bambino:
amore e cura, saranno proprio questi ad aprire le porte al Paradiso...forse...
Lo spettacolo, attraverso le dipendenze (affettiva, alcool,
gratta e vinci fino ad arrivare nei casi più estremi alla malattia),
cerca di esplorare vuoti che creano sofferenza, in maniera ironica e con un linguaggio surreale.
Anche la malattia, che pur genera sofferenza, può essere vista come una risorsa nel momento in cui ci rimette in contatto con la nostra amabilità
e con quella delle persone che ci accompagnano nel nostro viaggio.
....il vuoto non può essere colmato ma solo abitato, amabilmente.
Ingresso con tessera ARTuro 2017,
che si può fare la sera stessa (5€).
Alla fine dello spettacolo si farà cappello
per contribuire alle spese dell'artista.
E' gradito il contributo eno/gastro da condividere
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