Faccio il barbiere...

Faccio il Barbiere e vedo la città che cammina al di là della vetrina, una città che immagino meno frenetica e più vitale se avesse uno spazio dove rallentare, guardare, ascoltare, giocare: semplice interpretazione di spazio per chi vuole esprimere un'emozione. E allora apro la porta, aggiungo sedie, improvviso un palco: "Benvenuta vivace curiosità!" Qui si ospitano fantasia e creatività, che sono la mia passione, e mi dà tanta soddisfazione vederle intrecciarsi alle persone.

mercoledì 7 novembre 2018

PERFORMANCE TEATRO/DANZA


L’associazione culturale ARTuro presenta:

La compagnia “LA CITTA' DELLA FURIA” in…

I CENTRI DI LAVAGGIO

Performance live di espressione corporea e teatro danza

Domenica 11 novembre alle 20.30


SINOSSI:
Due personaggi animalizzati entrano nello spazio esplorandolo attraverso sensi ed impulsi selvaggi. 
Sono improvvisamente attirati da uno slogan pubblicitario: “L'animalità ancestrale è la fonte dell'individualismo e dell'egoismo, ed è lei che compromette l'armonia sociale. Attraverso il lavaggio del cervello  ci si sbarazza della carcassa di primitivismo, della bestia selvaggia fonte di una vita brutale e irrazionale, trovando un riparo sicuro contro incubi, follia e doppia personalità. Solamente così si troverà la libertà ideale, la forza di vivere pienamente l'estasi sociale e l'accesso alla felicità suprema”.
Si recheranno quindi presso il “centro di lavaggio” per tagliare il cordone ombelicale che li tiene prigionieri dell'età in cui si viveva nella caverne: “quattromila anni di civilizzazione non hanno cancellato un milione d'anni di ansia”.
Convinti dal messaggio di propaganda, i due si recano al centro di lavaggio: sistemati, puliti, ordinati e preparati affronteranno il loro primo lavaggio del cervello.
Inizialmente entuasiasti da ciò che è stato loro promesso si sottopongono fiduciosi all'esecuzione delle regole, eseguendo movimenti imposti e meccanici.
In un loop di movimenti uguali e ripetitivi si troveranno prigionieri e spersonalizzati. 
Esasperati dalla nuova condizione, tutt'altro che felice, evaderanno dal centro per rimpossessarsi delle componenti selvagge e istintive che sono parte dell'essere umano, attraverso la riscoperta e il contatto con gli elementi emozionali della loro natura si incontreranno con altri come loro, creando un rituale collettivo finale che darà centralità alle emozioni tra passato e futuro.

La Compagnia fondata a Verona nel 2015, porta in scena performance e spettacoli privilegiando spazi non convenzionali e la diretta interazione con il pubblico.
Esce dalla mera rappresentazione per divenire esperienza di un evento.
Autori di riferimento quali Artaud, Grotowsky, Barba, Beckett, Pina Baush, Nicolas Bourrieud e altri del medesimo valore, ispirano un lavoro che ricerca e sperimenta la condivisione dello spazio, eliminando barriere e invitando il pubblico ad una partecipazione attiva della rappresentazione. 
“Per raggiungere a ogni lato la sensibilità dello spettatore, preconizziamo uno spettacolo mobile che anziché fare della scena e della sala due mondi chiusi, diffonda i suoi bagliori visivi e sonori su tutta  la massa del pubblico”. Antonin Artaud, il teatro della crudeltà.
La pedagogia originale sull'attore viene sperimentata in laboratori interni, ricercando l'impulso organico e liberando l'istinto creativo degli interpreti nel “qui e ora” della rappresentazione, l'attore come guida dello spettatore lo accompagna a vivere le emozioni, riformulando così il ruolo di attore e spettatore e stabilendo una relazione diretta.
Le tematiche affrontate sono psicologiche e filosofiche, relative ai conflitti interni dei personaggi con loro stessi o con la società.


INTERPRETI: Marina Fresolone e Rossella Terragnoli

TECNICO AUDIO: Filippo Zanotti

REGIA: Antonella Perini

Ingresso libero con tessera ARTuro 2018, che si può fare la sera stessa (3€).

Alla fine della performance sì farà cappello per contribuire alle spese degli artisti.

E’ gradito il contributo eno/gastro.



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